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Zeppole di pasta cresciuta

zeppole di pasta cresciuta

Per chi non le conoscesse le zeppole di pasta cresciuta sono dei golosi bocconcini salati preparati con un semplicissimo impasto di farina, acqua e lievito di birra che vengono fritti per immersione in olio abbondate. Dopo una brevissima cottura sono leggere, morbide, alveolate e appena unte d’olio. Le zeppole salate sono parte immancabile del “cuoppo” di terra lo street food per eccellenza della cucina napoletana assieme alla pizza fritta di cui qui trovate una mia interpretazione e al “cuoppo” di mare preparato con pesciolini di paranza, calamari e gamberi belli croccanti. In verità il “cuoppo” di terra se ben eseguito non contiene solo zeppole di pasta cresciuta ma dal cartoccio conico di carta paglia occhieggiano anche piccole palle di riso, mini frittatine di pasta e qualche verdurina pastellata. Tornando alle zeppole di pasta cresciuta la base della ricetta l’ho presa dal blog sciuèsciuè di Clara Varriale  che di fritti se ne intende molto ed essendo la prima volta che eseguo la ricetta qualche informazione sicura era necessaria. Ripetendo le dosi date da Clara cioè 300 g di farina 00, 350 g di acqua, 10 g di lievito di birra fresco e un cucchiaino di sale fino è riuscito un impasto piuttosto molle che mi aveva preoccupato un po’, poi però dopo un tre orette di lievitazione la massa ha preso corpo e le zeppole di pasta cresciuta sono riuscite molto bene. Il bello di questi sfizi è che sono già buoni così semplici ma possono essere conditi e insaporiti a nostro piacimento. Io che amo i sapori mediterranei ho preparato un trito con tre cucchiai di olive taggiasche ben sgocciolate dall’olio di governo e una decina pomodori secchi sottolio profumati all’origano. Per la cottura bisogna portare l’olio di semi d‘arachidi a 170°-180° e immergere 1/2 cucchiaio d’impasto alla volta lavorando con due cucchiai unti d’olio. Uno serve per raccogliere la giusta quantità d’impasto l’altro per aiutarsi a farlo scivolare nell’olio bollente. Il tempo di frittura è molto breve ma difficilmente quantificabile, comunque quando la faccia immersa prende una consistenza croccante giratele e lasciatele fino a che anche la seconda faccia non abbia preso croccantezza, anzi Clara mi diceva che se s’azzecca il giusto di lievitazione perfetto si girano da sole. Non aspettatevi che bruniscano restano comunque chiare e così devono rimanere. Scolatele su carta cucina e se sono fatte bene di olio ne devono rilasciare pochissimo. Servitele calde al morso scrocchiano ma l’interno rimane ben alveolato e morbido, io vi consiglio di provarle sono un sfizio molto goloso e se ne ricava un antipastino di tutto rispetto.

Con le zeppole di pasta cresciuta io ho stappato una bottiglia di CHIARA – Birrificio CITTAVECCHIA, una bassa fermentazione non troppo alcolica in stile pils capace di ripulire adeguatamente il palato.

Ingredienti: 300 g farina 00, 350 g di acqua, 10 g lievito di birra fresco, 1 cucchiaino di sale, 10 pomodori secchi sottolio, 3 cucchiai di olive taggiasche, qb olio per friggere.

Tempo di preparazione: 3 ore e mezza con lievitazione. Tempo di cottura: 5-6 minuti. Resa: 40 zeppole.

Miscelate bene sale e farina.

Pesate i 10 g di lievito e scioglieteli in poca acqua prelevata dal totale.

Versate il lievito disciolto nella farina.

Unite la restante acqua e amalgamate bene con una frusta fino a far scomparire tutti i grumi.

Sgocciolate bene le olive e i pomodori secchi.

 

Tritateli.

L’impasto dopo 3 ore si presenta così.

Unitevi i condimenti.

Miscelateli bene.

Scaldate l’olio di semi e friggete per pochi minuti rigirandole e portando la temperatura a 170°-180°

Servitele calde.