Penne speck e pesto di pistacchio
Non c’è ristorante nei dintorni della mia città che non abbia in menu la pasta col pesto di pistacchio, ma le penne speck e pesto di pistacchio che faccio da me sono veramente tutt’alta cosa. Le rare volte che decido di mangiare fuori e d’ordinare questo primo piatto difficilmente riesco a finire l’intera porzione. La salsa di condimento accompagnata da cubetti di prosciutto cotto è spesso invasa da un’eccessiva quantità di panna e il pesto di pistacchio è percentualmente pochino per cui la dolcezza dell’insieme mi risulta un piuttosto nauseante. Allora preferisco prepararla a casa usando lo speck salume dal sapore nettamente più sapido, aromatico e deciso di quanto possa essere il cotto, panna ridotta al minimo e pesto di pistacchio in primo piano. Per far presto si può usare un pesto già pronto basta che nella lista degli ingredienti appaiano pistacchio di Bronte, olio di semi, sale, pepe e….stop, altrimenti usando questi stessi ingredienti e un pimer preparatevelo da soli come spesso faccio io, nel caso se vi piace potete aggiungere una puntina d’aglio o foglie di basilico.
Tagliate a cipolla a velo e lo speck a julienne, rosolate prima la cipolla in olio d’oliva extravergine poi aggiungete lo speck fatelo cuocere a fiamma viva fino a farlo diventare lucido ma senza seccarlo troppo. Prelevatene un pochino per abbellire i piatti.
Unite il pesto e allungate con la panna e se dovesse risultare un fondo ancora troppo denso aggiungete qualche cucchiaio d’acqua di cottura delle penne che staranno già bollendo.
Fate cuocere la salsa 4-5 minuta in modo che tutti gli ingredienti si amalgamino, aggiustate di sale e pepe nero poi spegnete la fiamma.
Scolate e penne a dente, saltatele in padella in modo che si condiscano per bene e servite ben caldo guarnendo ii piatto con lo speck tenuto da parte.
Un buon bianco secco e aromatico si presta ad accompagnare le Penne speck e pesto di pistacchio, io accosto spesso una flûte di brut metodo classico o un Pinot bianco Vial 2010 – D.O.C. Caldaro.
