Inferno – Oakham Ale – Peterborough (UK)
Non so perché questa Pale Ale reciti in etichetta il nome Inferno di fatto è una bionda inglese ben fatta senza eccessi o punte gustative estreme che lo giustifichino e la buona qualità di questa bottiglia è certificata dalla medaglia d’argento ottenuta al National ‘Brewing Oscars.
Versata nel bicchiere la birra Inferno appare di bel colore oro scuro molto carico, lievemente torbida con due dita di schiuma bianca sostenuta per qualche minuto da una trama di bollicine a medio-fini. Il cappello è ben sviluppato e dura abbastanza a lungo.
Buono l’allaccio al vetro ed il merletto che resta adeso alle pareti del bicchiere è gradevole alla vista.
Naso intenso ed interessante per variegati profumi floreali ed agrumati di pompelmo e limone, nel finale si avvertono sentori piccanti, erbacei e resinosi di pino mentre il malto è quasi impercettibile.
All’esame gustativo della birra Inferno i 5 luppoli usati si fanno sentire in modo prepotente lungo tutto il sorso con i sentori agrumati che la fanno da padrone assieme a note fruttate, nel medio sorso c’è un pizzico di piccante e sfumate note maltato mielate. La chiusura è di un amaro medio e il retrogusto si appalesa con secchi sentori e vegetali il tutto di bella persistenza. E’ una Ale di corpo leggero ed un po’ acquoso, la carbonatazione fornisce una discreta pungenza.
Da consumatore l’impressione totale è buona, bella d’aspetto e interessante sia nei profumi che nelle sensazioni olfattive, oddio nulla d’eclatante ma si beve facile complice un grado alcolico nei limiti della tipologia sviluppa 4.4% dal’ alcool in volume ad il lungo finale secco ed amaro ma senza eccessi. E’ una classica dissetante estiva da bere da sola o in accompagnamento ad antipasti e stuzzichini di una certa struttura, da provare con una pizza anche ben condita.
Provatela con:
Crostini con fave guanciale e pecorino